Fede e scienza

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«Non si può escludere un collegamento tra questo virus ed il futuro della guerra. Xi Jinping deve capire se si tratti di un’operazione militare. Voluta da chi? Non lo so e non posso fare ipotesi. Una cosa è certa e cioè che per gli Stati Uniti Russia e Cina sono dei nemici». Sono parole difficili da digerire e tanto meno da ignorare quelle di Giulietto Chiesa, già storico corrispondente Rai da Mosca, giornalista e scrittore profondo conoscitore della Russia. Intervenendo a Radio Cusano Campus, Giulietto Chiesa ha affrontato la vicenda Coronavirus immergendola nello scenario del latente conflitto globale tra Stati Uniti da una parte e Russia e Cina dall’altra.

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La nuova dottrina della Strategia per la Sicurezza Nazionale del Pentagono rappresenta una svolta radicale rispetto alle teorie in vigore fino a ieri. Gli eventi nel mare d’Azov, nelle immediate vicinanze del Ponte di Kerch, che funziona perfettamente nonostante le previsioni catastrofiche di Kiev, hanno attirato i titoli di tutti i media occidentali verso un’area marittima su cui nessuno ha mai soffermato la sua attenzione.

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Per molte ore la guerra mondiale a pezzetti evocata da Papa Francesco è sembrata ricomporsi. Per ore si è temuto uno scontro capace di metter di fronte  Russia e Israele e, con loro, tutti gli altri protagonisti del  conflitto, Stati Uniti e Iran compresi. 

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La NATO ha visto nelle esercitazioni una prova "di un conflitto su larga scala.  Quasi 300.000 soldati, 36.000 tra carri armati, blindati e altri veicoli corazzati, oltre 1.000 elicotteri, aerei e droni, 80 tra navi da guerra e di supporto, nelle manovre militari Vostok-2018, le più grandi della Russia dal 1981, da più di 37 anni. Le fanterie dei distretti militari centrale ed orientale, le forze della flotta del Nord, le truppe aviotrasportate, l'aviazione strategica, così come i corpi d'élite di Cina e Mongolia, prendono parte a "Vostok 2018" 

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Rostec ha sviluppato un esoscheletro in fibra di carbonio che facilita il movimento dei soldati con carichi fino a 50 kg (zaini, attrezzature speciali, armi e munizioni) durante lunghe marce o durante le operazioni offensive ed è già stato testato in un combattimento reale e sarà la dotazione standard dei militari dal 2022.

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La Rete civica livornese denuncia l’immoralità e la condannabilità politica dei traffici di armi fra Camp Darby a Livorno, la Siria e lo Yemen, ma anche la loro illegittimità giuridica.

E' arrivata a Livorno la Liberty Peace nel Programma di Sicurezza Marittima del Dipartimento di Stato degli USA, riconosciuto dal Congresso come “la quarta arma cruciale del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti”. Una potente flotta pubblico-privato pronta a sostenere le forze armate e a rifornire le linee del fronte. Al 1° luglio 2017 si trattava di 68 navi,. una potente flotta pronta a sostenere le forze armate e a rifornire le linee del fronte degli USA di munizioni, armi, veicoli da trasporto truppe e da combattimento e quant’altro materiale o attrezzatura militare necessaria. 
Un imponente arsenale dunque, quasi sempre movimentato in occasione dei diversi conflitti in atto.

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Venerdì, 03 Novembre 2017 10:02

Mine italiane in Siria

 

Genieri al lavoro

Sminatori siriani hanno trovato mine di fabbricazione italiana con esplosivo C4 nei campi e nelle fattorie di Aleppo.

 

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Jack Ma, fondatore miliardario di Alibaba, la più grande piattaforma di e-commerce che l’ha reso l’uomo più ricco dell’Asia e tra i 20 più ricchi del mondo, in una lunga intervista alla CNBC, lancia l'allarme.

Con le machine learning e l’intelligenza artificiale che tagliano posti di lavoro, la situazione in futuro potrebbe diventare appunto esplosiva.

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mesopotamia

Uno dei bacini idrici più importanti del Medio Oriente, quello dei fiumi Tigri ed Eufrate, si sta prosciugando ad un ritmo preoccupante.

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Sabato, 23 Febbraio 2013 17:09

L'Eufrate si prosciuga per Armagheddon

L'Eufrate si prosciuga per Armagheddon

Poi il sesto angelo versò la sua coppa sul gran fiume Eufrate, e le sue acque si prosciugarono perché fosse preparata la via ai re che vengono dall'Oriente. (ap 16:12)

mesopotamia

L’Isis “prosciuga” l’Eufrate per aprirsi la via verso Baghdad e scatena la «guerra dell’acqua». Rischio tragedia umanitaria

 

 

eufrateChiusa la diga di Ramadi, in alcuni punti i jihadisti possono passare il fiume a piedi. La politica dell’acqua spacca l’Iraq: arriva solo nei campi controllati dai miliziani

Poi il sesto angelo versò la sua coppa sul gran fiume Eufrate, e le sue acque si prosciugarono perché fosse preparata la via ai re che vengono dall'Oriente. (ap 16:12)

ci saranno carestie... n vari luoghi; Queste cose saranno un principio di dolori (mr 13:8; mt 24:7; lc 21:11)

 05-06-2015. Il Califfo manovra l’Eufrate come un’arma per dare l’assalto a Baghdad seguendo un copione che evoca lo stratagemma con cui le armate di Semiramide conquistarono l’Antica Balbilonia.

Catturata Ramadi a fine maggio, i miliziani dello Stato Islamico (Isis) si sono affrettati ad assumere il controllo della diga a Nord della città. Gli ingegneri al servizio del Califfo Abu Bakr al Baghdadi hanno chiuso 23 dei 26 grandi cancelli idrici, aprendo i rimanenti tre solo per alcune ore del giorno. Il risultato è stato duplice: il livello del fiume è aumentato nell’area di Falluja, sotto controllo di Isis, ed è diminuito davanti alle città di Khalidiya e Habbaniya dove truppe irachene e milizie sciite stanno erigendo le difese per bloccare l’avanzata del nemico verso Baghdad.

Come gli antichi assiri

Ciò significa che i contadini dello Stato Islamico hanno più acqua per i loro campi, mentre le truppe di Haider Al Abadi non possono più contare sul fiume come barriera anti-Califfo. Il motivo è che il livello del fiume, secondo il capo della sicurezza di Khalidiyah Sheik Ibrahim Khalaf al Fahdawi, è «sceso di oltre un metro» rendendo possibile ai miliziani jihadisti di attraversarlo a piedi. Fino a pochi giorni fa invece le acque alte obbligavano Isis a progettare attacchi solo usando ponti e porti fluviali, presidiati in forze dalle truppe di Baghdad. È una tattica che ricorda quanto fecero i capi militari della regina Semiramide 2700 anni fa, guidando le truppe assire all’assalto di Babilonia adoperando un «brillante trucco acquatico» che Frontinus, comandante degli Acquedotti nell’Antica Roma, descrisse così nel suo «Stragemmi»: «Obbligarono i fiumi a correre dove volevano, al fine di avere un vantaggio». Semiramide ordinò agli ingegneri di deviare il corso dell’Eufrate per consentire al suo esercito di marciare sull’asciutto fino al cuore di una Babilonia divisa in due dai flutti. La leggenda vuole che la mitica Medea, il re persiano Serse e Alessandro il Grande ricorsero allo stesso «trucco dell’acqua» per impossessarsi di Babilonia e ora questa tattica si ritrova negli ordini di campo di Abu Muslim al Turkmani, capo delle forze di Isis in Iraq.

La guerra dell'acqua

Isis scatena la «guerra dell'acqua»: è allarme umanitario nella provincia di Anbar, nell'ovest dell'Iraq, dopo che i miliziani jihadisti hanno chiuso le condotte della grande diga di Ramadi, città caduta nelle loro mani il 17 maggio, facendo abbassare sensibilmente il livello del fiume Eufrate.

I guerriglieri hanno re-indirizzato il corso dell'acqua, tagliando la fornitura idrica nella zona dei villaggi di al Habbaniyah e al Khalidiya, centri minori sulla strada per Baghdad. E ora, oltre alla carenza di acqua potabile, che rischia di causare una tragedia umanitaria, i “soldati del Califfo” potrebbero infiltrarsi con facilità nell'alvo prosciugato, lanciando attacchi contro l'esercito.
L'Eufrate, infatti, rappresenta - al momento - una sorta di confine naturale tra i territori occupati dai jihadisti, che controllano il bacino nord, e quelli ancora nelle mani del governo, le cui forze tentano di recuperare posizioni dal bacino meridionale.

Un portavoce del governatore di Anbar ha confermato che, dopo la chiusura della diga, l'esercito e' stato costretto a riposizionarsi. «Prima dovevano monitorare solo i ponti e alcune aree, ora tutto il letto del fiume e' attraversabile», ha spiegato Hikmat Suleiman.
«Il Daesh (lo Stato Islamico, ndr) sta conducendo una sporca guerra dell'acqua», ha commentato Sabah Karhout, capo del consiglio provinciale di Anbar. «Tagliare l'acqua è il peggior crimine possibile. Costringerà bambini, donne e anziani a fuggire e permetterà loro di muoversi e lanciare attacchi».
Non è la prima volta che l'Isis utilizza l'acqua come strumento offensivo. La scorsa estate i miliziani conquistarono la diga di Mosul, la più grande del Paese, minacciando di sommergere Baghdad e assetare le citta' circostanti. I peshmerga curdi, appoggiati dai raid americani, riuscirono dieci giorni dopo a riconquistarla.

Fonte: http://www.lastampa.it/2015/06/05/esteri/lisis-prosciuga-leufrate-per-aprirsi-la-via-verso-baghdad-LyGnbyj4Fo9KWca8RIQmeJ/pagina.html

http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2015-06-03/l-isis-chiude-diga-ramadi-iraq-arabiya-si-rischia-tragedia-umanitaria--161429.shtml?uuid=ABUKdjrD%C3%AC

In tempo di carestia ti scamperà dalla morte, in tempo di guerra dai colpi della spada. (Giobbe 5:20)

"Quando ci cadrà addosso qualche calamità, spada, giudizio, peste o carestia, noi ci presenteremo davanti a questa casa e davanti a te, poiché il tuo nome è in questa casa; a te grideremo nella nostra tribolazione, e tu ci udrai e ci salverai". (2Cronache 20:9)

Quando il cielo sarà chiuso e non vi sarà più pioggia a causa dei loro peccati contro di te, se essi pregano rivolti a questo luogo, se danno gloria al tuo nome e si convertono dai loro peccati perché li avrai afflitti, tu esaudiscili dal cielo, perdona il peccato ai tuoi servi e al tuo popolo Israele, ai quali avrai mostrato la buona strada per cui debbono camminare; e manda la pioggia sulla tua terra, che hai data come eredità al tuo popolo. Quando il paese sarà invaso dalla carestia o dalla peste, dalla ruggine o dal carbone, dalle locuste o dai bruchi; quando il nemico assedierà il tuo popolo nel suo paese, nelle sue città, quando scoppierà qualsiasi flagello o epidemia, ogni preghiera, ogni supplica che ti sarà rivolta da un individuo o dall'intero tuo popolo Israele; quando ciascuno avrà riconosciuto la sua piaga e il suo dolore e stenderà le sue mani verso questa casa, tu esaudiscila dal cielo, dal luogo della tua dimora, e perdona; rendi a ciascuno secondo le sue vie, tu che conosci il cuore di ognuno; tu solo infatti conosci il cuore dei figli degli uomini; affinché essi ti temano e camminino nelle tue vie tutto il tempo che vivranno nel paese che tu desti ai nostri padri! (2Cronache 6:26-31; 1Re 8:37-40)

 

 

Eufrate senz'acqua: Isis e Iraq assieme contro la Turchia

 

Eufrate

Jihadisti e Baghdad, fronda anti-Ankara: Erdogan abusa delle risorse idriche. Rischio siccità e carestia nella regione. Così i fiumi si trasformano in armi.

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